Caso Biancavilla: mesotelioma pleurico – incidenza e prospettive terapeutiche

“Esplorare le ricadute sulla salute derivanti dall’inscindibile binomio ambiente-salute” questa la finalità della conferenza su “Mesotelioma pleurico – Incidenza e prospettive terapeutiche” promossa dal coordinatore distrettuale Alessio Vitanza. L’iniziativa – tenutasi venerdì 22 marzo a Biancavilla – è stata organizzata in collaborazione con i Lions e Leo club Adrano-Bronte-Biancavilla, patrocinata dal Comune di Biancavilla e accreditato dal Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania.          Oggetto dei lavori è stato proprio l’inscindibile binomio “ambiente-salute”, con particolare riferimento al “caso Biancavilla”. Nel comune siciliano, infatti, a fine degli anni novanta, si registrò un numero eccezionale di casi di mesotelioma della pleura, solitamente associato all’inquinamento da amianto. La causa però era un minerale, fino ad allora sconosciuto, estratto nella roccia di una cava locale per costruire edifici e strade. Biancavilla, negli anni del boom edilizio (anni ’70 e ’80) è stato interessato da una forte crescita sostenuta dall’apertura di una cava presso il Monte Calvario. Ogni casa, edificio, strada sono stato costruiti utilizzando il materiale estratto, ignorando che, però, in questo materiale vi fossero fibre di amianto. La ricerca ha dimostrato la correlazione tra presenza di fluoro-edenite, un minerale asbestiforme, e l’incidenza elevata di tumori della pleura a Biancavilla rispetto ad altre zone d’Italia. L’incremento dei casi di tumore alla pleura, solo ed esclusivamente nell’area di Biancavilla, ha richiamato l’attenzione di tantissimi scienziati, tra i quali i due relatori dell’incontro, la prof.ssa Margherita Ferrante,  responsabile del progetto di PSR (Piano Sviluppo Rurale) Sicilia e il Prof. Marcello Migliore, prof. associato di Chirurgia toracica dell’Università di Catania. Fortunatamente, a seguito della chiusura della cava e della bonifica del sito, che dovrebbe concludersi a breve, i dati dei monitoraggi riportati dai due relatori sono confortanti ma occorre mantenere alta l’attenzione e vigilare. L’area interessata è infatti vasta e gli interventi di bonifica impegnativi.

Si tratta di una evidente dimostrazione dall’incuria e della negligenza umana nell’utilizzo delle risorse che l’ambiente mette a disposizion. Infatti, data la presenza di fluoro-edenite in molti complessi vulcanici, in un territorio come quello etneo, prima di utilizzare materiali che possoco causare il trasporto e la dispersione di polveri nocive, andrebbero fatte specifiche analisi per escludere la presenza di minerali che possano, in seguito, determinare disastri come quello di Biancavilla.

I presidenti di Lions e Leo Club Adrano-Bronte-Biancavilla, rispettivamente Graziella Portale e Diego Rago, hanno sottolineato che puntare i riflettori sulla drammatica vicenda, in sinergia con l’amministrazione comunale e le autorità sanitarie, si traduce in una  necessaria attività di informazione e nella realizzazione di concrete iniziative di prevenzione a sostegno dei cittadini di Biancavilla.

Nel corso dei lavori sono intervenuti il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno, e il Presidente del Distretto Leo siciliano Francesco Bellia, che hanno espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa.#lionssicilia#biancavilla

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